QUESTO E' IL VOSTRO POTERE

Nel mio precedete articolo ho mostrato come il perdono, ossia un cambiamento di attitudine mentale, provoca una modifica delle circostanze ed ora ve ne mostro le motivazioni.

La ragione fondamentale dietro ogni manifestazione giace nel fatto che la 'creazione è finita' e sta nell'Uomo, il quale sceglie ciò che vive attraverso il suo stato di coscienza. Questo concetto è piuttosto frainteso ed alterato, oppure non è per nulla conosciuto, cosicché molti parlano dell'Uomo come co-creatore o creatore della sua vita ma questi concetti sono imprecisi.
'La creazione è finita' e sta nell'uomo nella sua interezza! L'essere umano sceglie tra infinite possibilità che sono rappresentate da infiniti stati dell'essere ed incarnandoli dá loro vita permettendo loro la manifestazione fisica ma non crea gli stati dell'essere, essi esistono in eterno latenti in ognuno. Da solo uno stato dell'essere non può manifestarsi, necessita di parentela umana, il fattore operante è l'Uomo, senza l'Uomo la coscienza è inoperante, non può manifestarsi.

'Egli ha messo l'eternitá nella mente dell'Uomo', la parola eternità, spesso tradotta con la parola 'mondo' è l'ebraica 'owlam, ed ha un significato che non è temporale nè spaziale, ma simboleggia tutto ciò che esiste, il continuo presente, l'eterno, ma anche tutto ciò che è celato: 'Egli ha messo l'eternitá nella mente dell'uomo, eppur così che egli non possa trovare ciò che Dio ha fatto dall'inizio alla fine.', cosicché l'eterna creazione esiste nella mente dell'uomo il quale contiene ciò che tutta l'umanità ha fatto dall'inizio alla fine poiché in questo passo la parola 'dio' è l'ebraica 'elohiym, parola plurale.
L'Uomo è pertanto l'ologramma dell'infinito eterno, senza spazio e senza tempo, e lo utilizza nell'esperienza fisica attingendovi attraverso la sua immaginazione perché è quello lo strumento con cui entra in contatto con l'eterno, con gli infiniti stati dell'essere che stanno nella sua mente. Questa è l'esperienza che lo porta a scoprire se stesso ed identificarsi con il Creatore, non a diventarlo ma a riscoprire che già lo è! È quindi molto diverso dal diventare un creatore, o essere un co-creatore, poiché il concetto di separazione dal creatore è un concetto che si risolve nell'identificazione con lui ed il creatore è la stessa creazione, la quale è finita e sta nell'Uomo. 
Questo è il piano della redenzione dell'Uomo, di ogni Uomo: ritornare al Padre ed è l'unico destino pre-determinato e che non può fallire di compiersi perché l'Uno, l' 'elohiym, non può essere diviso e l'umanità intera compone quella unità indivisibile.

Avendo in sé tutto ciò che esiste egli ne estrae solo una parte attraverso la sua immaginazione che è la coscienza in azione, Dio in azione, poiché Dio è la Io-essenza dell'Uomo. 
Lo stato di coscienza che scegliete, consapevolmente oppure inconsapevolmente, diventa la lente con cui voi interpretate il mondo: non potete 'vedere' ciò che non è contenuto nel vostro attuale stato di coscienza, ecco anche spiegato l'uso della parola 'owlam, derivata da alam, il verbo celare, nascondere, tenere in segreto. Questa cecità spirituale porta l'uomo a giudicare dalle premesse di chi egli è. L' interpretazione del mondo quindi non è causata dal mondo ma dall'attitudine verso di esso e l'esempio lo mostra. La persona che ho citato nel mio articolo precedente non riusciva a vedere che l'ostacolo era esistente solo per lei e non esistente oggettivamente, soltanto cambiando se stessa la sua interpretazione del mondo si sarebbe modificata con un conseguente riflesso all'esterno. 
Io le dissi che tale esperienza l'avrebbe modificata profondamente perché se siete consapevoli ed attenti a cosa state facendo in voi e con lucidità ed intenzione vi modificate per ottenere un differente risultato, quando quel risultato compare davanti ai vostri occhi, voi non potete più essere uguali a prima! e di fatti ella mi racconta ora che si rende ben conto, dopo che le circostanze si sono modificate, che il suo atteggiamento nei confronti di situazioni analoghe è totalmente sovvertito, le sue reazioni sono dunque differenti, e riconosce ora che quell'ostacolo era irreale perché di fatti è scomparso. Ciò che le suggerii di fare fu di usare la sua immaginazione per spostarsi di stato psicologico, quello è lo strumento con cui voi potete cambiare il sentimento di voi stessi, del vostro 'Io', operazione necessaria se volete modificare le circostanze esterne perché non vi è altra causa se non lo stato dell'essere che incarnate perché TUTTA la creazione è in voi e non fuori, da ciò comprendete che QUESTO È IL VOSTRO POTERE, cioè il vostro 'IO' è il vostro potere, il concetto che intrattenete di voi stessi, o meglio dire il vostro Sé.

Le vostre reazioni sono il metro con cui voi riconoscete lo stato dell'essere che abitate abitualmente, esse vi dicono chi realmente siete. Non reagireste allo stesso modo se voi foste altro, e non potete rendervene conto finché non vi spostate di stato psicologico, dunque in pratica non è utile comprendere perché agite così come constatate, ma è molto più produttivo definire quale obiettivo volete raggiungere e farlo con chiarezza perché quello individua un peculiare modo di essere che voi ancora non conoscete o forse non vi ricordate, e quel modo di essere ha delle reazioni sue peculiari, e poi procedere ad incarnarlo.
La mia amica si stava dedicando solo a ciò che non voleva vivere e non a ciò che avrebbe voluto sperimentare, cosicché restava la persona che non ha realizzato i suoi obiettivi e le sue reazioni non potevano che essere quelle, ma se ne è accorta solo dopo avere modificato se stessa attraverso il cambiamento della sua attività immaginativa, e quella modifica non ha solo risolto una relazione difficile trasformandola in amorevole, ma ha anche realizzato un insieme di desideri che ristagnavano per via del suo concetto di ostacolo da parte dell'esterno, concetto che era solo in lei. Biblicamente parlando ella non perdonava, ossia non modificava il suo stato dell'essere in quello della realizzazione proiettando nelle circostanze un ostacolo, perciò anche immaginando la realizzazione di vari obiettivi, come le avevo suggerito e con le tecniche che spiegherò in altri articoli, non vedeva risultati, e volete sapere perché? Perché ciò che voi fate ad un altro, lo stesso voi fate a voi stessi perché non esiste l'altro, noi siamo uno! Quello che voi immaginate di un altro, lo stesso voi state causando a voi stessi.

"E quando preghi, perdona, se hai qualcosa contro qualcuno, così che anche tuo Padre che è in cielo possa perdonarti le tue trasgressioni." sta scritto nel vangelo di Marco, ma per comprendere la verità psicologica che giace dietro l'esperienza di questo discepolo voi dovete comprendere prima di tutto il significato della preghiera e poi attraverso la comprensione dell'unità che sottende l'intera umanità voi comprendete perché certi desideri non si realizzano se non perdonate.
La preghiera non è una petizione, non è una richiesta, non è una supplica poiché non esiste nulla fuori dell'uomo che possa ascoltare quella richiesta in quanto l'uomo è il dio vivente. Purtroppo la parola 'dio' evoca la dottrina che è stata impartita all'uomo, ossia quella di un dio esterno ed indipendente. Un dio umanizzato, cioè portato al livello 'basso' della mente umana e non lasciato al suo livello 'elevato' che è spirituale. Un dio quindi che giudica, che decide arbitrariamente e che punisce o premia. Tal volta chiamato con altri nomi, come ad esempio 'universo' da coloro che acclamano una legge chiamata legge dell'attrazione. Un dio che ha un piano per ognuno, un destino incognito che non si può intravedere, ma la Bibbia non dice per nulla tutto ciò! La Bibbia racconta di un unico destino per l'umanità, che non può fallire, e che si svolge in ogni momento e non solo in un passato remoto per una sola volta riguardando un uomo prescelto bensì ogni uomo e questo destino è identificarsi con Dio, pura coscienza, tutto il resto non è stato prestabilito e quindi non sta scritto da nessuna parte! C'è solo una legge ed è Dio e sta nell'Uomo come Uomo. L'uomo vede nella Bibbia ciò che egli è, il suo concetto di se stesso dá vita al suo concetto del divino. In ogni situazione è l'ideale che l'uomo incarna ad agire per lui. L'uomo pensa di essere libero ma è sempre assoggettato al suo stato psicologico e se non ne è consapevole continua ad agire per compulsione e non deliberatamente.
Ogni uomo forgia la propria vita attraverso gli stati psicologici che sceglie, che non sono né giusti né sbagliati, e che lo portano a ricordare quella natura divina attraverso un piano predeterminato che le scritture illustrano e che non può essere modificato e nemmeno può essere 'gestito' dall'uomo; accade senza preavviso nel suo giusto tempo e non c'è libro, né pratica, né maestro che possa intervenire in ciò.

 Il linguaggio biblico, il quale è un linguaggio orientale, tra l'altro antico, che non è quello occidentale, è basato su simboli, ma è stato tradotto letteralmente e non nella sua simbologia. Non è possibile leggere la Bibbia ed interpretarla letteralmente perché essa è scritta in allegoria e parabola; essa cela una verità psicologica raccontata come se fosse storia e parla all'immaginazione umana la quale è l'unica realtà. La Bibbia non racconta una storia realmente accaduta ma la realtà che la sottende e che è psicologica, la quale accade nell'animo di ogni essere umano in ogni momento e non solo in uno specifico della storia dell'umanità. Essa non riguarda un uomo ma L 'Uomo, ogni uomo, maschi e femmine, e l'esperienza che ho mostrato della mia amica (una tra le tante che potrei raccontare) è la concreta esemplificazione che la stessa esperienza biblica si rinnova in ogni essere: la redenzione è possibile attraverso il perdono.

Voi siete il potere operante della coscienza attraverso l'uso della vostra immaginazione, in cui tutto esiste e dunque tutto è possibile, indipendentemente che ci crediate oppure no, perché mai in eterno potrete dividervi da essa essendo uno con essa. Mai e poi mai potete smettere di immaginare! E quegli atti immaginativi hanno forgiato e continuano a forgiare il vostro mondo, le vostre esperienze fisiche.
L'applicazione pratica di tutto ciò è accorgervi che i vostri atti immaginativi modellano la vostra vita andando a ritracciare il legame tra ciò che vivete e ciò che avete immaginato e state immaginando. Rendervene conto vi aiuta a realizzare con certezza ciò che desiderate perché l'uomo non solo è il soggetto che formula la preghiera ma è anche quello che la garantisce o meno. Il Padre delle scritture è 'Io sono', la consapevolezza umana. Vi rendete subito conto che si tratta di una questione psicologica e non di un essere esterno, tanto meno un universo, che vi dovrebbe o potrebbe ascoltare. L'unico creatore che deve ascoltare le vostre preghiere è già in voi, come voi! È questa mancanza di comprensione l'unico ostacolo alla realizzazione dei vostri desideri. Attendete che un dio esterno o un universo o qualsiasi altro essere, vi ascolti e voi state realmente attendendo in vano perché in quel modo di essere voi vestite lo stato psicologico di chi non crede di avere ricevuto i propri desideri quindi non ve li state garantendo!

USATE IL PERDONO

Il perdono è un concetto fondamentale e molto importante nella comprensione di come funziona la vostra coscienza e del suo infinito potere nella trasformazione della vostra vita, in quanto ha a che fare con il vostro modo di essere che è la causa di cosa vivete. Diventa importante afferrare che il perdono è il biblico pentimento, ossia una modifica di attitudine della vostra mente, come l'esempio che ho riportato mostra. Perciò parlo molto spesso del perdono perché ha una grande valenza ed effetti miracolosi, è il famoso e poco compreso luogo di nascita dell 'Agnello di Dio' che toglie i peccati del mondo di cui parlerò in altro articolo per non allungare ulteriormente questo.

Nella pratica dunque come usarlo? Perdonare non è pronunciare la frase 'Io ti perdono', quella è l'arroganza di sentirsi superiori a chi si pensa sia inferiore, quando invece ha fatto solo la vostra volontà testimoniando i vostri atti immaginativi e se rileggete l'esperienza che vi ho mostrato potete facilmente rispondere a questa domanda: chi doveva essere perdonato, la mia amica che pensava che la collega fosse un ostacolo o la collega che agiva da ostacolo perché lei la pensava tale? Dopo un cambio di attitudine della mia amica, la sua collega ha smesso di essere un ostacolo, il perdono è stato dunque verso se stessa e non verso la collega, leggete cosa la mia amica mi ha testimoniato: 
"Ciao cara, ti aggiorno, sto applicando tutto l'amore che ho non solo alla mia collega che è già cambiata totalmente, ma in tutto ciò che faccio e a tutte le persone con cui interagisco ed è fantastico!! 
Mi hanno richiamato per la formazione in azienda subito dopo che ho iniziato a lavorarci
Quindi prox progetto ridurre presenza in negozio, fare consulenze, formazione, nascita mio centro...", 
Non è meraviglioso! Questo significa 'essere operatori della parola e non meri uditori', ossia mettere in pratica cosa si ascolta perché tutta questa teoria resta inoperante senza intervento umano.

Perdonare dunque è riconoscere la vostra propria responsabilità nell'avere immaginato cosa state sperimentando nelle circostanze, per poi dedicarvi ad incarnare l'opposto di cosa siete, quello è il 'porgi loro l'altra guancia'. L'immaginazione è lo strumento con cui voi potete portare a compimento tale processo.
Immaginate mentalmente davanti a voi la persona che pensate sia un nemico o un ostacolo ed abbracciatela. Ditele che l'amate. Provate il sentimento opposto al rancore ed al risentimento, nella vostra immaginazione nessuno vi vede. Voi riscontrate che avete avuto successo in tale pratica se incontrando la persona o pensando a lei non provate più rancore ma provate amore nei suoi confronti, il che significa che siete rinati ad un nuovo stato di coscienza, uno amorevole, e quello porterà i suoi benevoli frutti. 
Provate! ed anche voi sperimenterete ciò che la mia amica ha vissuto perché quello è il modo con cui l'esterno prende vita perciò non può fallire.



"Piuttosto siate operatori della parola, e non solo uditori, ingannando il vostro proprio sè." (Giovanni 1:22)

"Prega tu ora, dimentica e perdona." (W. Shakespeare, 'Re Lear')


________

L'articolo che ho citato sopra:

Commenti

  1. Bellissimo articolo! Grazie !
    Come possiamo fare per perdonare noi stessi completamente? Come si può fare per eliminare definitivamente quei sensi di colpa radicati nell'inconscio che ci trasciniamo da tutta la vita, spesso a causa di una rigida educazione? Cioè quando, al contrario di come hai scritto, ci si sente a prescindere sempre inferiori rispetto all'altro e ci aspettiamo il suo perdono anche se non abbiamo fatto nulla di male, cioè ci sentiamo in colpa solo per il fatto che esistiamo. Quindi: come si può amare veramente se stessi e avere un'amabile idea di sé? Grazie

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    Risposte
    1. Caro Lettore o Lettrice, grazie per la lettura del mio articolo e per il tuo commento.
      Il mio suggerimento è di rileggere il mio articolo. Sempre io suggerisco di rileggere più volte ciò che scrivo e di entrare in meditazione subito dopo, perché altrimenti il senso può sfuggire in quanto non ascolti il tuo sé che sempre ti parla. Io non ho scritto di superiorità verso l'altro, io ho scritto del perdono come cambiamento di attitudine mentale, è una modifica di se stessi, ecco un passo del testo: "Perdonare dunque è riconoscere la propria responsabilità nell'avere immaginato cosa si sta sperimentando nelle circostanze, per poi dedicarsi ad incarnare l'opposto di cosa si è, quello è il 'porgi loro l'altra guancia'. L'immaginazione è lo strumento con cui voi potete portare a compimento tale processo."
      Biasimare gli altri per la propria infelicitá e mancanza di amor proprio e del proprio sentimento di inferiorità e dei propri sensi di colpa, è negare la propria responsabilità che si sta scegliendo di essere infelici e di non amare se stessi e la propria vita. La rigida educazione ricevuta è un alibi poiché da adulti si può scegliere per se stessi. E non c'è nulla di 'inconscio' perché se osservi bene, quello che credi 'radicato nell'inconscio' l'hai ben descritto e quella descrizione è uno stato psicologico accettato e niente altro. Tu (se l'esempio ti riguarda, lo ipotizzo) SEI quella persona che descrivi e questo è tua responsabilità, e resti tale fino a quando decidi di ESSERE differente, questa decisione è sempre tua. Il mio suggerimento è di non restare attaccato/a a quella storia, smetti di definirti in quel modo, questo è il perdono verso di sé, è un cambiamento di attitudine mentale. L' ideale che hai di te esiste solo nella tua mente! DA ORA IN POI CAMBIALO e come ho scritto sopra 'dedicati all'opposto' di ciò che stai immaginando di essere.

      Non restate ancorati ai fatti se non vi piacciono, non identificatevi con la vostra storia se vi crea sofferenza perché quello che mettete nella vostra immaginazione resta nella vostra vita, il fuori è SEMPRE una copia del vostro dentro, la soluzione è di sostituire gli atti immaginativi indesiderati con ciò che volete vivere, con l'ideale che volete essere. Focalizzatevi su un nuovo ideale e contemplandolo voi lo fate vostro! Quella è la 'Via'. Ciò che è indesiderato sparisce per mancanza di attenzione perché l'attenzione è vita! Ponete la vostra attenzione sul nuovo scenario che volete vivere ed il fuori si adeguerà.

      Se leggerai i prossimi articoli troverai maggiori spunti che qui nella risposta ad un commento non possono essere contenuti per via dello spazio limitato.

      Un abbraccio

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    2. Grazie mille per le tue parole Yoyo. La tua risposta è stata molto utile e la rileggerò più volte insieme all'articolo. Non vedo l'ora di leggere i prossimi.
      Un abbraccio

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Alcuni casi di successo:

Alcuni casi di successo:

P., imprenditore, voleva guadagnare un milione di euro, questa fu una sfida da parte sua perchè non credeva assolutamente che potesse essere possibile, eppure nel giro di un anno e mezzo accadde. Dopo tale manifestazione si è ricreduto e si è posto come obiettivo sei milioni di euro.

- Incremento di Fatturato -

P. aveva debiti per qualche decina di migliaia di euro, aveva subìto pignoramenti, perso il lavoro, e non vedeva via d'uscita a quella situazione perchè i creditori lo incalzavano. In tale situazione il suo matrimonio iniziava a barcollare anche perchè iniziò a deprimersi, non trovava più voglia di vivere, nè di lavorare, ed era caduto nella disperazione. Con l'uso delle legge della coscienza nel giro di tre mesi i suoi debiti furono spazzati letteralmente, lui ritrovò entusiasmo e potè ricominciare una nuova vita come desiderava.

- Eliminazione di debiti -

V. aveva perso interesse nella vita, senza lavoro, senza casa, senza motivazione, viveva passivamente e ospite di un amico dove dormiva sul suo divano. Era considerato pressappoco un fallimento. Dopo circa un anno dall'inizio di uso delle mie tecniche i risultati sono stati: V. ha iniziato a ricevere proposte di lavoro (è un artigiano) senza cercarle, tanto da arrivare ad avere una lista di attesa e dovere ingaggiare un aiutante. Ha preso casa e di bella metratura, non una precaria sistemazione. Il denaro fluisce abbondantemente nella sua vita e gli permette di coltivare anche le sue passioni. Ha implementato le sue relazioni familiari e recuperato autostima e stima altrui.

- Trasformazione globale di vita -

T., impiegato in un lavoro dipendente, aveva il desiderio di lavorare da casa almeno due giorni a settimana, ciò senza compromettere la sua posizione lavorativa, le sue mansioni, il suo stipendio, il suo contratto di lavoro con i relativi benefici. Tramite l'uso della legge della coscienza dopo due mesi circa, l'azienda per cui lavora gli comunicò di essere stato prescelto per un progetto di lavoro da casa da effettuarsi in due giorni a settimana, giorni di sua scelta. Successivamente ha manifestato di lavorare totalmente da casa sua.

- Trasformazione del lavoro dipendente -

P., imprenditore, voleva guadagnare un milione di euro, questa fu una sfida da parte sua perchè non credeva assolutamente che potesse essere possibile, eppure nel giro di un anno e mezzo accadde. Dopo tale manifestazione si è ricreduto e si è posto come obiettivo sei milioni di euro.

- Aumento di fatturato -

E. voleva che la figlia che viveva all'estero insieme al suo compagno tornasse a vivere nella sua città e vicino a lei, provvisto un lavoro di livello per il suo compagno e la casa dei loro sogni. Le dissi come fare e mise in pratica. Dopo 3 mesi seppi che tutto quello era manifestato.

- Uso della coscienza per altre persone -

S.  dopo nemmeno 2 settimane dopo la fine del mio corso Cambia il Tuo Futuro, con l'applicazione delle giuste tecniche imparate, ha ricevuto l' aumento di stipendio che desiderava.

- Aumento di stipendio -

Una coppia voleva cambiare casa e ne aveva addocchiata una che piaceva loro ma non era in vendita, con un paio di tecniche di uso consapevole della coscienza accadde che dopo circa tre mesi ne diventarono i proprietari, di fatti la proprietà di quello specifico appartamento cambió idea e decise di venderlo, ovviamente proponendolo a tale coppia che lo poté acquistare alla cifra che avevano deciso di pagare.

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